Helleborus la Rosa del Natale

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Helleborus la Rosa del Natale

 

CARATTERISTICHE

Con l’avvicinarsi delle festività di dicembre, arriva anche il momento di decorare il proprio appartamento in tema natalizio oppure pensare a qualche regalo originale da fare ai propri conoscenti per il giorno di Natale. In entrambi i casi si può optare per determinati tipi di piante tipiche di questo periodo come la classica Stella di Natale ormai divenuta famosa come pianta tradizionale per il periodo natalizio. Di recente però si è diffusa un’altra pianta che risulta essere perfetta per questo periodo: l’Helleborus (detto anche Rosa del Natale).

Questa particolare erbacea perenne, pianta originaria dell’Asia minore del Caucaso e dell’Europa, risulta essere una valida soluzione alternativa alla classica e tradizionale Stella di Natale. È caratterizzata dalla presenza di foglie verdi che non perdono mai il colore anche con l’arrivo dell’autunno. Sono grandi, lunghe e palmate; caratterizzate inoltre da segmenti di colore più scuro. Risultano essere facilmente distinguibili per il loro odore leggermente acre. Le infiorescenze (compaiono nel periodo tra fine dicembre e inizio primavera) possono formarsi sia come singole o raggrupparsi in grappoli e sono molto simili a quelle della Rosa canina. Il loro colore può variare dal bianco al porpora anche se in rari casi possono assumere diverse altre colorazioni come crema, verde e rosato.

Fino a pochi anni fa, l’unica varietà conosciuta e diffusa era l’Helleborus niger (chiamato anche volgarmente “elleboro nero” per il particolare colore molto scuro che caratterizza l’apparato radicale della pianta). Di recente si può notare una grande diffusione di varie tipologie di ibridi caratterizzati ovviamente da molteplici colorazioni, forme e portamenti. Ma la caratteristica che più si modifica è rappresentata dalla fase fenologica della fioritura, allungando infatti il periodo di fioritura si è registrato un notevole e maggiore apprezzamento verso questa pianta da parte della clientela.

ESPOSIZIONE

È una pianta che può essere coltivata sia in vaso (in Italia sono diffuse principalmente specie che meglio si adattano a questo tipo di coltivazione) sia in giardino. Per qualsiasi tipo di varietà, è importante mantenere una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata (soprattutto durante le giornate più calde). Si cerca inoltre di mantenere la base della pianta al riparo dal calore e dalla siccità, mentre la parte aerea va esposta alla luce solare.

TERRENO E IRRIGAZIONE

Per quanto riguarda il terreno deve essere morbido e ben drenato, anche se la pianta riesce ad adattarsi ai più svariati terricci (in genere risulta essere costituito da terriccio da giardino, pietra pomice, stallatico e concime granulare).

Non necessita di attente somministrazioni di fertilizzante: è opportuno, nel caso durante la stagione autunnale, cospargere del concime organico per rifornire la quantità di sostanze nutritive necessarie per la pianta. Per l’irrigazione bisogna tenere presente che maggiore è la luce assorbita dalla pianta, più regolari saranno le ripetizioni d’innaffiatura. Altra cosa importante è l’eccessiva umidità che può causare danni sia alle radici sia alla parte aerea della pianta.

CURE PARTICOLARI

Nella manutenzione è importante invece: l’eliminazione di erbacce e altre piante infestanti, il controllo dell’eventuale presenza di parassiti/altri insetti, la rimozione del fogliame troppo vecchio e danneggiato e dei fiori esausti in seguito alla fioritura.

CURIOSITA’, PRECAUZIONI E UTILIZZO DA RECISO

Si possono distinguere due diverse categorie :

  • ELLEBORI CAULESCENTI: sono dotati di un fusto breve che non supera i 30-40 cm di altezza e sono caratterizzati da fiori e foglie che si sviluppano separatamente a partire dal colletto.
  • ELLEBORI ANACAULESCENTI: possono crescere fino ad un’altezza di 120 cm, hanno una durata limitata (4/5 anni per la pianta madre) e i fiori si sviluppano all’estremità delle foglie.

Il nome di questa pianta deriva dal greco “Helleboros” ossia un fiume greco che attraversa la città di Antkyra. Questa era molto conosciuta nell’antichità proprio per l’utilizzo di questo genere di pianta per curare le persone che soffrivano di pazzia.

Bisogna inoltre sapere che è nota per la sua tossicità (è ricca infatti di alcaloidi molto tossici sia per l’uomo sia per gli animali) ma anche per le sue proprietà cardiotoniche se utilizzata in erboristeria.

Risulta essere una valida alternativa soprattutto per i suoi fiori particolarmente impiegati come fiori recisi per fare centrotavola o composizioni decorative per ogni occasione. Questi vanno recisi quando il bocciolo del fiore è ancora chiuso per ovviare a problemi di disseccamento che normalmente si verificano in pochi giorni dal taglio.

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